3 ragioni per le quali piangere fa bene

Non è sintomo di debolezza ma un atto che può aiutarci a stare meglio.

di Valentina Cervelli 3 Ottobre 2014 10:03

Piangere è una azione naturale del nostro corpo. Non è un sinonimo di debolezza come molte persone pensano, ma un atto dipendente da diversi fattori che a livello psicologico può aiutarci a stare bene. Molto di più di ciò che possiamo immaginare. Vogliamo scoprirne insieme le 3 ragioni principali?

1) Allevia lo stress

E’ l’atto stesso del piangere a liberarci spesso dalla frustrazione, soprattutto quando ci troviamo in periodi nei quali, depressione o no, preferiremmo chiuderci in un eremo lontano da tutto e da tutti per non soffrire nulla e nessuno. Piangere spesso e volentieri riesce a darci quello sfogo di cui non sappiamo di avere bisogno fino a che non accade. Ci si sente sempre meno costretti dagli avvenimenti che ci circondano quando si piange per la frustrazione.

2) Aiuta a rafforzare le relazioni

Il piangere con un amico, con la persona amata non è segno di debolezza, lo ripetiamo, ma rappresenta un’apertura piena all’altra persona ed al suo animo. E’ uno svelarsi completamente davanti all’altro che fortifica i rapporti perchè consente di entrare in contatto con le parti più intime della persona a livello psicologico. E questo non è sempre possibile. Lo svelare le proprie debolezze, la propria sensibilità all’altro è qualcosa che unisce perchè mostra che tutte le barriere sono state abbattute.

3) Migliora l’umore

Avete mai notato che dopo un bel pianto liberatorio vi sentite molto meglio? Secondo gli studiosi il corpo in pratica si libera di alcune tipologie di tossine dandoci modo di sentirci meglio fisicamente e psicologicamente. Vedete come piangere, alla fine, non sia così negativo?

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