L’odore dello spazio

Un dato che non avremmo mai pensato di considerare ma senza dubbio reale.

di Valentina Cervelli 5 Maggio 2015 10:32

L’odore dello spazio. E’ un concetto reale che fino a questo momento è stato in pratica considerato astratto: è infatti impossibile per gli astronauti nello spazio effettivamente annusare l’aria senza morire per il vuoto spaziale e la mancanza di ossigeno.

Come si è scoperto quindi che lo spazio ha un odore? La domanda è lecita. E la risposta è molto semplice in realtà. Come accade nella terra, gli odori possono rimanere sui vestiti impregnandoli. Ed è quello che si sono resi conto è successo alcuni dei tecnici impegnati nel viaggio spaziale. Alcuni astronauti in missione sull’ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, hanno raccontato di aver sentito, una volta tornati all’interno in seguito alle passeggiate spaziali, puzza di carne alla griglia e di bruciato. Delle brevi ricerche hanno consentito loro di comprendere che questo odore derivasse da particelle specifiche, ovvero gli idrocarburi policiclici aromatici (conosciuti con l’acronimo di IPA, N.d.R.) che rimanevano attaccati alle loro tute. Per farvi comprendere la tipologia di odore basterà dirvi che ricordano molto quello che si può annusare quando si va a vedere una corsa automobilistica: metallo, carne cotta, gomma bruciata e gas di scarico.

Un mix tutt’altro che allettante in realtà. Gli IPA sono particelle che vengono rilasciate dalle stelle nel corso della loro morte e che viaggiano nello spazio come polvere interstellare, accompagnati da meteoriti e comete. Lo spazio sembra però avere anche un altro odore. Qualche anno fa è stato rilevato all’interno di una nube di gas interstellare del formiato di etile dal caratteristico odore di lampone e rum.

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