Otaria, cuccioli riconoscono la voce della madre

Il richiamo famigliare è forte e chiaro anche a distanza.

di Valentina Cervelli 9 Settembre 2015 10:07

I piccoli di otaria riconoscono la voce della madre. Si tratta di un incredibile scoperta che ci consente di conoscere più a fondo un animale davvero interessante. E per ciò dobbiamo ringraziare Thierry Aubin dell’Università di Paris-Sud, il cui lavoro è stato pubblicato sulla rivista di settore Plos One.

E’ un problema diffuso tra i genitori di ogni specie quello di perdere di vista i propri figli ogni tanto. E non sono molte le specie oltre all’uomo, che possono contare su un riconoscimento di tipo vocale. Le otarie, a quanto pare, rientrano tra quest’ultime. Con una capacità di “ritrovarsi” e riconoscersi che raggiunge i 64 m di distanza.  Essenzialmente questo richiamo tra otarie è al suo picco massimo nel corso dei 4 mesi si allattamento, quando le genitrici vanno in acqua alla ricerca di cibo. E la loro “voce”, per entrambe le parti riconoscibile, è utile per ritrovarsi in mezzo alle centinaia di foche presenti sulla battigia.

Ad ogni modo per giungere alle loro conclusioni, gli scienziati guidati da Thiery Aubin si sono recati nell’arcipelago delle Kerguelen nell’Oceano Indiano ed hanno fatto ascoltare a 30 cuccioli di otaria orsina antartica (Arctocephalus gazella) dei segnali audio sintetici registrati chiamati a “riprodurre” il richiamo materno. Questa attività è stata ripetuta a diverse distante. E studiando le reazioni delle otarie i ricercatori si sono resi conto che sono due le cose che cambiano in base alla distanza e che rendono particolare la comunicazione tra gli esemplari:  l’ampiezza del suono e la modulazione della frequenza del vocalizzo. Il timbro vocale diventa una variabile in più ma solo a distanza ravvicinata.

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