Come si forma la grandine

Un fenomeno atmosferico spesso distruttivo ma affascinante.

di Valentina Cervelli 20 Settembre 2014 9:59

La grandine è una precipitazione atmosferica più diffusa tra la primavera e l’estate. Essa viene a formarsi quando il clima è particolarmente caldo al suolo: sono le correnti ascensionali infatti il segreto dietro alla sua formazione.

Come d’altronde accade per i temporali. Sia quest’ultimi che la grandine sono generati da una corrente ascendente che si espande e si raffredda salendo verso l’alto: il vapore acqueo si condensa e viene trattenuto all’interno della nube. Questo capita anche per la neve. La precipitazione che toccherà poi il suolo è legata alla temperatura del cumulolembo ed alla forza di precipitazione del fenomeno. Sono le correnti a “giocare” con il vapore acqueo portandolo oltre la linea di congelamento e trattenendolo all’interno della nuvola. Maggiore è il tempo nel quale è preda delle correnti e dell’altro vapore acqueo che tende a congelarsi, più le sue dimensioni si ingrandiranno.

E’ per questo motivo che i chicchi di grandine possono avere le più disparate forme e dimensioni: possono essere regolari e piccoli, sferici e dal grande diametro. Nel nostro paese di solito le dimensioni si aggirano tra i 5-10mm . Salendo e scendo nell’atmosfera, il chicco di grandine compie molti cicli acquistando un nuovo strato di ghiaccio. Esso scende a terra quando non è più sostenuto dall’aria e tale sostentamento è spesso dipendente anche dalla nuvola che dà vita al fenomeno.  Le grandinate sono di solito temute per via dei danni che possono apportare alle vegetazione, ma dobbiamo riconoscere che possono essere utili per aiutare a ripulire l’aria dall’inquinamento atmosferico.

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