Come si forma l’eco

Il funzionamento di uno dei fenomeni acustici più interessanti in natura.

di Valentina Cervelli 3 Dicembre 2014 9:51

Quante volte abbiamo visto nei film o sognato di dire qualcosa, magari urlare il nostro nome presso le montagne aspettandoci di sentirne l’eco tornare indietro? Oggi vediamo insieme cosa è di preciso questo fenomeno acustico.

L’eco è per l’appunto un fenomeno acustico che si manifesta quando un onda sonora, riflessa da un ostacolo, ripassa per il punto nel quale è stata prodotta, quello dove la sorgente del suono è posta. In pratica chiunque si ritrova vicino ad essa o lei stessa percepisce l’onda sonora emessa come una ripetizione che giunge in ritardo. Bisogna fate attenzione, quando si parla di ciò di non fare confusione tra eco e rimbombo. La loro differenza è sostanziale: l’eco è la percezione di un suono ben distinto, il rimbombo rappresenta la sovrapposizione del suono emesso e di quello riflesso.

Perché accade questo è semplice da comprendere. La differenza tra il rimbombo e l’eco è infatti stabilità dalla distanza calcolabile tra la sorgente del suono e l’ostacolo che riflette l’onda sonora. Fattore al quale partecipa anche l’udito umano. Il nostro limite di risoluzione, ovvero l’intervallo minimo al di sopra del quale l’orecchio umano è in grado di captare suoni è pari a circa 1/10 di secondo. Effettuati i dovuti conteggi, la fisica ci insegna che dovendo compiere un tragitto specifico di propagazione e ritorno, questo ostacolo per avere un eco, deve trovarsi ad almeno 17 metri di distanza dalla sorgente del suono. Altrimenti si ottiene un rimbombo.

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