Homo Naledi, cosa sappiamo

Questo ominide potrebbe essere un anello importante della nostra evoluzione.

di Valentina Cervelli 12 Settembre 2015 10:12

E’ stata scoperta una nuova specie del genere Homo, l’Homo Naledi. Ma quanto sappiamo effettivamente di lui a prescindere dalla straordinarietà della notizia? Vediamolo insieme.

La parte più interessante della scoperta dell’Homo Naledi risiede nelle sue caratteristiche fisiche. Sappiamo che si tratta di una specie che presenta caratteristiche antiche e moderne, alcune che lo avvicinano agli Australopitechi e d altre all’Homo Sapiens. I resti scoperti sono stati riconosciuti come quelli di 15 persone sepolte insieme di diverso genere ed età. E’ stato stimato che l’altezza media di una persona adulta si aggirasse intorno agli 1,50 m, mentre il peso sui 45 kg.

Entrando nello specifico delle sue peculiarità la prima cosa che si nota è che i denti sono piccoli e molto simili ai nostri ed i suoi piedi indicano che la sua camminata fosse da bipede come la nostra: la forma delle mani, contemporaneamente, ci fa capire che poteva vivere benissimo sulle piante senza avere problemi nel lanciarsi tra una e l’altra. Quel che gli scienziati si sono prefissati di scoprire al più presto è la sua vera età: se venisse confermata quella attuale, di 3 milioni di anni, il ritrovamento sarebbe spettacolare. Meno importante diventerebbe se si attestasse sui 2,5 milioni.

Quel che lascia perplessi alcuni ricercatori è che le caratteristiche considerabili umane dell’Homo Naledi non siano state riscontrate in alcune specie successive. In questo caso entrano in gioco sia l’evoluzione che la nostra capacità di ritrovamento. Potrebbero esserci specie di ominidi che hanno seguito la sua linea evolutiva rispetto a quella conosciuta. Sono molte le domande che ancora necessitano di risposta.

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