Come funzionano i farmaci nello spazio?

Curarsi a km di distanza dalla Terra potrebbe non risultare facile.

di Valentina Cervelli 7 Ottobre 2015 10:35

Come funzionano i farmaci nello spazio? Purtroppo non bene come vorremmo. La permanenza nello stesso mettono a dura prova il corpo umano e anche gli astronauti dell’ISS sanno che per quanto possano contare su alcuni di loro, non sempre il loro effetto è valido.

Sono 190 i farmaci utilizzabili su una lista di 380 approvati per le missioni spaziali e variano da rimedi contro la nausea a medicinali per problemi cardiovascolari. Ma è indubbio che l’effetto a gravità ridotta degli stessi non è pari a quello che avrebbero sotto terra. In qualche modo la distanza dell’ISS non viene percepita come spaventosa: in fin dei conti sono “solo” 400 i km che separano la stazione dalla Terra. Ma in caso di un ipotetico viaggio su Marte come cambierebbe la situazione?

Secondo un articolo comparso recentemente sulla rivista “The Conversation” non a nostro favore. Prima di tutto infatti bisogna pensare alla lunghezza del viaggio: in caso di malfunzionamento dei farmaci tornare in poco tempo sul nostro pianeta sarebbe impossibile come ad esempio ricevere rifornimenti. Ovviamente si potrebbero portare più medicinali ma qui sorge un altro problema: per quel che ne sappiamo, in tali condizioni, i medicinali potrebbero anche subire delle modificazioni tali da renderli pericolosi per la salute. Si potrebbe rischiare di assumerne troppi o troppo pochi: ed i principi attivi? Come cambierebbe il loro effetto? Alcuni studi eseguiti in microgravità hanno indicato che la ricezione da parte dell’organismo è differente.

Appare ovvio che sarà necessario testare più nello specifico ogni singolo farmaco potenzialmente utilizzabile dagli astronauti.

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