Onde gravitazionali, osservato un secondo evento

Onde gravitazionali osservate per la seconda volta in un evento che ha emesso l'equivalente di una massa solare.

di michelecostanzo 16 Giugno 2016 12:07

La conferma sperimentale dell’esistenza delle onde gravitazionali è sicuramente uno degli eventi scientifici più importati della storia. Previste come conseguenza della Relatività generale da Albert Einstein già nel 1916, l’esistenza delle Onde gravitazionali è stata confermata un secolo dopo l’11 febbraio del 2016 grazie al lavoro congiunto dei progetti LIGO (MIT ed NSF) ed EGO-VIRGO (Istituto nazionale di fisica nucleare e Centre national de la recherche scientifique)

Dopo i primi straordinari dati illustrati a febbraio, i ricercatori che lavorano al progetto hanno ora annunciato una seconda osservazione di onde gravitazionali. Anche questo fenomeno fa parte dei dati raccolti nel primo periodo di presa dati conclusosi il 12 gennaio 2016 ed è stato rilevato attraverso gli interferometri del progetto LIGO negli Stati Uniti.

Le onde gravitazionali si presentano come ‘increspature’ dello spaziotempo che espandono e contraggono ciclicamente la distanza tra i punti dello spazio. Come già era accaduto nella prima osservazione, anche le onde gravitazioni registrate nella seconda osservazione derivano dalla fusione di due buchi neri avvenuta 1,4 miliardi di anni fa. I dati raccolti riguardano in particolare le ultime 27 orbite compiute dai due buchi neri prima della fusione. Si stima che i due corpi fossero inizialmente caratterizzati da una massa 14 ed 8 volte quella del sole e che a seguito della fusione si sia formato un nuovo buco nero con una massa di 21 volte il sole. La massa mancante equivalente a circa una massa solare si è invece liberata sotto forma di onde gravitazionali la cui presenza è ancora rilevabile.

Onde gravitazionali

L’evento è stato misurato dagli interferometro LIGO in Louisiana e Washington con 1,1 millisecondi di differenza. Quando in autunno anche l’interferometro del progetto EGO-VIRGO sarà portato nella così detta fase ‘advanced’ l’insieme di tre diverse misurazioni permetterà di restringere la porzione di cielo in cui è avvenuta l’emissione.

[Via | INFN]
[Photo Credits | INFN]

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