I ricordi si aggiornano, scoperto un nuovo meccanismo della memoria

di Redazione 12 Novembre 2024 12:56

Una nuova scoperta di natura scientifica è stata fatta di recente grazie ad uno studio approfondito riguardante al funzionamento della memoria.

Si tratta di un meccanismo che rende i ricordi mutevoli, che quindi non restano gli stessi con il passare degli anni, ma bensì sono soggetti a continui aggiornamenti e vengono riorganizzati in base poi alle informazioni più recenti.

Cosa arriva da questo nuovo studio sulla memoria

Le nuove esperienze, ciò che quindi accade nella nostra memoria di recente, influenza di gran lunga ciò che è accaduto nel passato, portando ad un cambiamento dei ricordi. Questo nuovo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature, evidenziando più nel dettaglio i risultati che hanno poi portato a queste nuove informazioni sui ricordi.

La ricerca è stata effettuata sui topi ed è stata coordinata dalla Scuola di Medicina americana Icahn al Mount Sinai. Quello che è emerge da questi dati è che questo tipo di scoperta potrebbe anche aiutare a comprendere meglio alcuni disturbi, come quello da stress post-traumatico. Fino ad ora c’è stata sempre la certezza che i ricordi che si generano durante l’apprendimento iniziale, tendono a rimanere stabili durante il tempo, potendo in questo modo ricordare un evento in particolare anche dopo tanti anni.

In realtà, come riportato da Denise Cai, che si è occupata in prima linea di questo nuovo studio sulla memoria, la situazione sembra essere ben diversa. Lo studio ha infatti evidenziato come la teoria appena citata non sia del tutto veritiera, in quanto non tiene assolutamente conto di come il cervello possa sicuramente immagazzinare i ricordi, ma come sia poi in grado in realtà di aggiornarli rendendoli quindi decisamente più flessibili. Quest’ultimo aspetto è poi importante per ritrovarsi ad interagire con un mondo che continua ad evolversi, riuscire quindi a fare delle previsioni e prendere delle decisioni.

L’esperimento sui topi

Come detto al centro dello studio ci sono stati i topi adulti, sono stati monitorati costantemente i loro comportamenti e l’attività neurale durante nuove esperienze. Qui è stato scoperto che, dopo ogni tipo di evento, il cervello è in grado di consolidare e stabilizzare la memoria per poi riprodurre quella precisa esperienza.

Ciò però che è stato notato e che ha fatto sovvertire la solita teoria sui ricordi è che in caso di un evento traumatico, qui è stata tirata in ballo una scossa elettrica, il cervello non si limita a riprodurre il brutto evento, ma cerca di riportare alla memoria anche tutto quello che è avvenuto nei giorni precedenti, questo perché cerca di trovare eventi correlati da collegare insieme. Questi vari collegamenti si generano durante il sonno, come si pensava in precedenza. In realtà avvengono principalmente quando l’animale è sveglio, sollevando interessanti quesiti sui ruoli differenti che sonno e veglia svolgono nei diversi processi di memorizzazione.

Commenti