La sonda Juno incontra Giove
Un lungo viaggio interplanetario iniziato il 5 agosto del 2011 e conclusosi quasi cinque anni dopo ha portato la sonda Juno nell’orbita di Giove. Un grande successo per la missione progettata e sviluppata dalla Nasa che si propone di esplorare il gigante gassoso del Sistema Solare come mai fatto in precedenza.
Lanciata nell’estate del 2011 grazie ad un razzo Atlas V, la sonda Juno ha sfruttato il principio della fionda gravitazionale per acquistare la velocità necessaria al lungo viaggio nel sistema solare. Alle 20:53 (ora della California) del 4 luglio 2016 la sonda si è posizionata nell’orbita di Giove aggiungendo un motivo in più alle celebrazioni per l’Independence Day statunitense. Il posizionamento in orbita della sonda ha richiesto circa 35 minuti di azionamento dei motori di cui Juno è equipaggiata.
L’arrivo su Giove è comunque solo il primo passo di una missione molto ambiziosa che punta a svelare molti dei misteri scientifici che ancora ruotano attorno al più grande pianeti del Sistema Solare. In questa prima fase la sonda si è posizionata in un’orbita da 53,5 giorni che le consente di risparmiare carburante. Successivamente Juno si avvinerà al pianeta entrando nella sua atmosfera fino a portarsi al di sotto dello strato di nubi che avvolge il pianeta. Nella fase principale di raccolta dei dati la sonda sarà scesa ad un orbita di soli 14 giorni.
Un importante contributo alla missione Juno della NASA arriva anche dall’Italia. Due degli strumenti a bordo della sonda sono stati infatti realizzati sotto la guida dell’ASI. JIRAM (Jovian Infrared Auroral Mapper) permetterà di analizzare la dinamica e la chimica delle aurore di Giove mentre il transponder in banda Ka (KaT) permetterà di studiare la natura del campo magnetico del pianeta.
[Photo Credits | NASA]
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