Cosa è la cloaca massima?

Un pezzo di storia, la cui utilità non ha mai cessato di esistere.

di Valentina Cervelli 13 Giugno 2015 10:00

La Cloaca Massima (o Maxima) è la fogna più antica di Roma. Essa è parte dell’impianto di smaltimento delle acque nere messo a punto dagli antichi romani fin dal 6° secolo a.C.. Un impianto pensato e costruito per rendere la città pulita ed evitare il diffondersi di malattie.

E’ il nome stesso a definirla: tradotta dal latino significa infatti la “fogna più grande”.  Essa è una delle più grandi opere pensate per rendere Roma una città e sebbene la sua costruzione avvenne durante il regno di diversi Re, fu Tarquinio il Superbo a renderla ufficiale ed a spremere i lavoratori della stessa fino alla loro morte se necessario. L’opera che ne è nata appare essere funzionale in alcuni tratti tuttora ed esplorarla è come fare un viaggio nel tempo in un’epoca lontana. Per ciò che riguarda l’architettura, sia essa cittadina che “tecnica” come in questo caso, gli antichi romani erano e rimangono insuperabili. Il sistema fognario da loro ideato era perfetto per sopperire ad ogni necessità della popolazione. Uno dei fattori più interessanti della cloaca massima risiede nell’uso di quella che possiamo definire ingegneria etrusca, con l’utilizzo dell’arco a volta: uno strumento questo che di è rivelato basilare per la sua tenuta e durata nel tempo.

Essa è forse la memoria “vivente” più chiara della storia della città di Roma, il segno della sua esistenza per più di due millenni. Si può toccare con mano ed è stata la base di ogni lavoro fognario condotto nella città. Un “gioiello” del quale essere fieri.

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