Antidepressivo per ragazzi? Inutile
Antidepressivi per curare i ragazzi ed adolescenti? Inutili e pericolosi anche quando considerati sicuri per trattare la depressione. Insomma, non servono a nulla. Almeno nel caso della paroxetina, uno degli inibitori selettivi del riassorbimento della serotonina.
Le tesi dei medici su questo farmaco sono opposte, nel vero senso della parola. Nel 2001 uno studio molto importante aveva sostenuto che la sostanza poteva essere utilizzata liberamente per essere usata nella depressione dei ragazzi, ovviamente utilizzata con giudizio. Riesaminano i dati raccolti 14 anni fa, un gruppo di ricercatori che ha pubblicato le sue conclusioni sull’ultimo numero della rivista di settore British Medical Journal, è arrivato ad una conclusione totalmente diversa. Essi hanno infatti sottolineato che, citiamo testualmente dall’articolo:
Né la paroxetina né l’imipramina ad alte dosi (un antidepressivo di vecchia generazione, N.d.R.) si sono dimostrate efficaci per la depressione maggiore negli adolescenti, e per entrambi i farmaci c’è stato un aumento di effetti dannosi.
Secondo il gruppo di scienziati che ha recentemente approcciato il problema la differenza di vedute dipende da diversi punti di vista dello studio e da una analisi più approfondita dei risultati dei test condotti sulle persone. Il campione era formato da 270 ragazzi, divisi in tre gruppi e trattatati rispettivamente con paroxetina, imipramina o placebo e i primi risultati parlavano di mancanza di effetti collaterali gravi e risoluzione di altri problemi dell’umore.
Parlare di “labilità emotiva” invece di casi di tentativi di suicidio non è propriamente riportare la realtà dei fatti. Alla luce di particolari come questi non deve stupire che vengano mosse critiche all’utilizzo e dubbi sul farmaco stesso.
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