Disco volante di Hitler, mito o realtà?

Conosciamo da vicino uno dei progetti più folli del dittatore.

di Valentina Cervelli 8 Dicembre 2015 10:44

Il disco volante di Hitler è mito o realtà? Quel che è certo, tuttora, è che si tratta di qualcosa che ha portato migliaia di persone ad interrogarsi. Era il periodo di sviluppo della bomba atomica e la paura era molta.

Nel dicembre del 1944 a New York si era sparsa la voce che i tedeschi potessero arrivare in città su dischi volanti recanti bombe atomiche al lor interno. Sebbene scientificamente parlando tale possibilità sarebbe stata da considerare “assurda”, l’avvistamento di una “sfera volante” misteriosa alimentò la psicosi in modo potente. La storia e la capacità di studiare le armi messe a punto dai tedeschi hanno poi consentito di comprendere che effettivamente i tedeschi erano al lavoro anche sullo sviluppo, letteralmente, di dischi volanti.

Non bisogna dimenticare che erano stati lanciati da pochi mesi i missili V2 su Londra, quasi fantascientifici per l’epoca: imprevedibili ed in grado di ingannare i radar. Essi facevano parte di una serie di invenzioni, alcune utili, altre sviluppate solamente per il puro gusto di Hitler, tra i quali appare anche il V7: il disco volante di Hitler.

Esso nacque principalmente come mito da utilizzare a livello propagandistico per spaventare i nemici. Ma è altrettanto vero che venne messo in progettazione il modello di un velivolo discoidale a decollo verticale. Furono il costruttore Andreas Epp e il suo mecenate Ernst Udet a presentarlo: esiste una sola foto del collaudo del disco volante, ma basta a dare una idea di quanto gli scienziati riuscirono ad andare avanti su questa idea e quanto, nonostante l’incompletezza del progetto, le paure degli americano fossero lecite.

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