Cervello poco reattivo, non è solo la vecchiaia il problema
Con il passare degli anni inevitabilmente le prestazioni del nostro cervello tendono ad essere meno intuitive e brillanti, con segnali di demenza che già dopo i quarant’anni iniziano a palesarsi.
L’organismo umano è una macchina incredibile e nel tempo tende a presentare qualche problematica, soprattutto se non si segue un corretto regime alimentare e si pratica una vita molto sedentaria.
Cervello che perde colpi, attenzione ad alcuni fattori
Come tutti gli organi del corpo umano, anche il cervello nel tempo tende a subire cambiamenti importanti, portando anche alla demenza senile. Il problema di dimenticare nomi, di non riuscire a ricordare cose fatte poche ore prima sono segnali di perdita di plasticità mentale e ciò può accadere anche prima dell’arrivo della terza età. Non c’è quindi un’età ben precisa in cui si presenta il declino delle capacità cognitive, ma esistono vari fattori che concorrono a determinare ed eventualmente accelerare il naturale processo di decadimento neuronale.
Come sempre il tutto dipende dal tipo di stile di vita che si segue ed è principalmente l’alimentazione che può regolare al meglio la salute di tutti i nostri organi. E’ stato scoperto come una carenza di vitamina D possa accelerare notevolmente la poca reattività del nostro cervello. C’è quindi un preciso legame tra carenza di vitamina D e rischio di demenza. Dallo studio è emerso che bassi livelli di vitamina D potrebbero favorire l’insorgenza di qualunque tipo di demenza e in particolare del morbo di Alzheimer. Risulta essere quindi alquanto importante poter seguire una dieta alimentare ricca di vitamina D, un alleato non solo per le nostra ossa, ma a quanto pare anche per il nostro cervello.
L’importanza del riposo notturno per il nostro cervello
L’altro elemento che può portare ad una demenza precoce risulta essere la mancanza di riposo notturno. Perdere ore di sonno, avere sonni disturbati, soffrire di insonnia, svegliarsi di continuo provoca addirittura una riduzione delle dimensioni del cervello. Chi quindi si ritrova a dormire poco e male la notte ha molte più probabilità di ritrovarsi con un precoce declino cognitivo, questo perché si attua una riduzione del volume cerebrale.
Chi l’avrebbe detto che la mancanza di vitamina D e soprattutto il dormire poche ore al giorno fossero delle cause principali della demenza senile precoce. Una scoperta importante che sicuramente servirà per evitare che ci siano problemi di decadimento neuronale già in età più giovane. La scienza ogni anno scopre novità di rilievo per aiutare il nostro organismo a vivere meglio, bisogna prendersene cura quotidianamente anche nelle piccole cose, tutto può influire sulla nostra salute.
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