Mummie? Anche in Inghilterra
Sono diverse le popolazioni che nel corso dei secoli si sono affidate alla mummificazione per preservare i propri morti dalla putrefazione. Tra di loro vi è anche quella inglese. Sono infatti stati scoperti dei tentativi di questa pratica su diversi resti antichi.
E secondo le analisi eseguite, la mummificazione era una pratica diffusa nelle zone dell’Inghilterra tra il 2500 ed l’800 a.C. Ecco come avveniva questa pratica tra le popolazioni inglesi: le salme venivano seppellite in torbiere e pozzi anerobici dove venivano affumicato o venivano tolti loro gli organi, come accadeva nell’antico Egitto. I corpi erano poi conservati nelle case anche per decenni. Ed avevano un utilizzo specificano: venivano utilizzati per rivendicare il possesso di terre nel corso di problemi di successione o usati per comunicare con gli antenati della famiglia.
Ciò che è possibile ricostruire della mummificazione inglese è che non è considerabile sempre perfettamente riuscita. Essa nei climi secchi riesce a fermare la prolificazione dei batteri: diverso può essere il risultato in luoghi umidi come alcune zone in Gran Bretagna. Il risultato? In alcuni casi erano solo parti del corpo ad essere perfettamente mummificate. E con le parti che lo erano, magari anche di più corpi, si ricostruivano delle salme da seppellire. Sono stati i ricercatori delle Università di Sheffield, di Manchester e dell’University College a rendere possibile la comprensione di questo fenomeno, trovando in alcuni resto recuperati da una torbiera irlandese, la stessa conservazione di una mummia preistorica dello Yemen.
Ciò che gli scienziati vogliono capire è se la mummificazione era un rito appartenente solamente a specifiche fasce di popolazione.
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