Vulvodinia, la proposta di legge per riconoscere tale patologia
Si parla da ormai un po’ di tempo della vulvodinia, patologia che ha compromesso l’adolescenza di Giorgia Soleri, giovane influencer e compagna di Damiano leader dei Maneskin.
Una battaglia durata circa otto anni e che ha visto la caparbietà di questa ragazza prevalere sui pareri dei medici, mai del tutto convinti che la vulvodinia potesse essere considerata una patologia.
Il calvario di Giorgia Soleri
Giorgia viveva con un dolore cronico, la diagnosi non arrivava e questo calvario l’ha spinta a battersi con forza per risolvere tale problematica che affligge numerose donne. Si parla di ben una donna su sette che soffre di questa malattia, ma è sottostimata da molti medici, in primis perché molte non hanno il coraggio di evidenziare questa problematica che si focalizza sui genitali femminili, con dolore non solo durante le mestruazioni, ma anche nei rapporti sessuali.
Bisogna invece dar voce a questi dolori, non restare inermi a patire, perché la vulvodinia può essere presa in tempo ed evitare di diventare cronica. Si tratta di un dolore che la maggior parte delle donne sopporta e non racconta, questo anche per problemi culturali che affliggono il nostro paese, fin troppo misogino. Giorgia Soleri continuerà a portare avanti questa sua battaglia, la vulvodinia rende difficile qualsiasi tipo di movimento, si viene catturate da un dolore paralizzante nel basso ventre difficile da sopportare. Per questo c’è la volontà di far diventare questa vulvodinia come malattia cronica ed invalidante.
La proposta di legge sulla vulvodinia
La Soleri si è recata nella giornata di ieri alla Camera dei deputati per presentare il disegno di legge per il riconoscimento di vulvodinia e neuropatia del pudendo. La sua popolarità soprattutto a livello social, le ha permesso di affrontare di petto quest’argomento, di dar voce ad una patologia restata per troppi anni in silenzio ed assolutamente sottovalutata dall’ordine medico.
Ha voluto far rumore, senza dubbio perché è stata lei per prima ad essere vittima di questa patologia, ma ha l’obiettivo concreto di poter aiutare numerosissime altre ragazze che come lei si ritrovano costantemente ad affrontare questi dolori lancinanti. Una proposta di legge sulla vulvodinia non sarà semplice da portare a termine, il percorso è lungo, ma Giorgia Soleri non si fermerà di certo davanti ai vari ostacoli che si presenteranno.
Il problema è che molte donne non sono in grado nemmeno di stare sedute quando il dolore diventa lancinante, ciò rende qualsiasi loro azione assolutamente invalidante e per questo c’è necessità che venga riconosciuta come malattia cronica, con l’esenzione dalla partecipazione alla spesa pubblica per le relative prestazioni sanitarie. Infine nella proposta di legge è previsto anche l’accesso agevolato alla didattica a distanza e al telelavoro e allo smart working e un incremento dei permessi per malattia in rapporto alla gravità della patologia.
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