La solitudine provoca morte precoce come le dipendenze
Spunta una ricerca davvero preoccupante che arriva dagli Stati Uniti e che mette in luce la pericolosità della solitudine, sempre più frequente negli ultimi anni e che può essere una delle tante cause di morte precoce.
Fino ad ora nessuno aveva considerato la solitudine come un disturbo, anche perché a volte è una condizione sociale quasi obbligata dovuta a fattori esterni più che interni.
La solitudine diventa un disturbo
Se c’è insomma chi tende ad isolarsi per problematiche emotive o psicologiche, c’è anche chi invece tende ad essere isolato non per sua volontà. Sta di fatto che la solitudine deve essere considerata come un disturbo e come tale necessita di una cura per riuscire ad evitare che l’organismo umano ne risenta, arrivando addirittura ad una morte precoce.
Approfondendo la questione, l’allarme è stato lanciato da Vivek Murthy, definito surgeon general degli Stati Uniti, una delle più alte cariche nell’ambito sanitario, il quale in un suo recente intervento ha invitato cittadini e funzionari pubblici a considerare le conseguenze della solitudine e dell’isolamento con la stessa urgenza con cui si trattano altre gravi condizioni, come l’obesità, la dipendenza da fumo e l’abuso di droghe.
I problemi legati alla solitudine
Si parla di una grave epidemia che si sta diffondendo negli Stati Uniti, ma che coinvolge tante altre zone del mondo. Per Murthy la solitudine deve essere affrontata alla pari della dipendenza da tabacco, dell’obesità ed altre patologie che risultano essere d’impatto sulla salute pubblica, anche perché hanno un impatto profondo sulla vita delle persone.
C’è un’alta percentuale di persone che si ritrova in uno stato di solitudine e tale condizione influisce sulla salute arrivando a far aumentare il rischio di morte prematura del 30%. Con l’evoluzione tecnologica chiaramente sempre più persone hanno sfruttato i nuovi mezzi di comunicazione virtuali che però non possono sopperire alle mancanze fisiche. Il tutto poi è stato reso ancora più evidente dalla pandemia, costringendo il distanziamento sociale e favorendo lo sviluppo della solitudine, con tante persone che non sono state più in grado di socializzare come un tempo, preferendo chiudersi in sé stesse. Fattori che quindi hanno cambiato totalmente la società moderna, creando un aumento importante della solitudine che però non è assolutamente salutare per l’organismo umano.
Si scatena quel meccanismo di ansia e depressione che chiaramente compromette lo stato psicologico di molte persone. Non solo perché la mancanza di connessione sociale contribuisce ad aumentare i ricoveri ospedalieri e la demenza. Ecco quindi la necessità di affrontare il problema in modo serio, altrimenti si rischierà di peggiorarlo con il passare del tempo.
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