Cosa è uno tsunami?

Potenza elevata e fattori geofisici alla base di un fenomeno incredibile.

di Valentina Cervelli 31 Gennaio 2014 9:11

Cosa è uno tsunami? Tutti noi associamo questa parola ad un evento catastrofico che può occorrere in seguito ad un terremoto. Un altro modo per definire questo fenomeno è onda anomala. Ma questo non ci basta: proviamo a conoscere lo tsunami più da vicino.

La parola tsunami deriva dal giapponese “ tsu+nami” ovvero tsu= porto e nami= onda. L’evento in se è altamente distruttivo e la scelta di usare questo termine orientale deriva dalla famigliarità che purtroppo la popolazione del Giappone ha con questo evento. Scientificamente parlando lo tsunami è formato da una serie di onde che in mare aperto si propagano molto velocemente, tra i 500 km/h e gli 800 km/h. All’origine esse hanno un ampiezza molto piccola, di appena qualche decina di centimetri ma sono caratterizzate da una lunghezza di decine o centinaia di chilometri. Fermatevi un attimo a pensare all’ampiezza dell’oceano e sicuramente riuscirete a mettere tutto nella giusta prospettiva.

Questo movimento ondoso è in pratica impercettibile in mare aperto. Il problema consta nel fatto che avvicinandosi alle coste ed ad acque poco profonde, le prime onde propagatesi rallentano e vengono raggiunte da quelle successive che salgono su di loro. Vengono a formarsi così dei veri e propri muri di acqua alti metri che abbattendosi sule coste distruggono tutto ciò che incontrano. L’energia sprigionata dagli tsunami spesso viene potenziata proprio dalla conformazione della costa sulla quale impatta.

Sebbene vi siano degli osservatori speciali atti a studiare questo fenomeno, difficilmente è possibile prevedere l’arrivo di tsunami se non con uno scarto di qualche ora, spesso insufficiente per provvedere ad un efficace e immediato allarme.

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