Scoperti due buchi neri nel Quasar più vicino alla Terra

Approfondiamo la conoscenza di questa nuova scoperta.

di Valentina Cervelli 7 Settembre 2015 10:34

Sono stati rilevati due buchi neri all’interno del quasar più vicino alla Terra. Sotto questo nome vengono riconosciuti i nucleari molto luminosi di una galassia. Una scoperta interessante che potrebbe aiutarci a comprendere qualcosa di più dell’Universo attorno a noi.

Questo nome particolare deriva da quella che si credeva essere l’origine di questo oggetto celeste negli anni ‘80: inizialmente era considerato una potente sorgente radio, la cui parte ottica sembrava ricalcare una stella (nello specifico il suo nome era QUASi-stellAR radio source, radiosorgente quasi stellare, N.d.R.). Questi particolari nuclei appartengono a galassie molto distanti e sono in grado di emettere energia pari a centinaia di galassie normali.

Rispetto alla energia che emettono i quasar hanno grandezze molto ridotte: non sono più grandi di pochi anni luce e perfettamente comparabili con il nostro Sistema solare. Tornando alla loro energia è interessante sottolineare come siano in grado di emetterla su tutte le lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico. La particolarità di questa di cui parliamo è che al suo interno vi sono due buchi neri supermassicci che orbitano attorno al centro comune di gravità. Ed è il più vicino a noi con una distanza di 581 milioni di anni luce. Il quasar Markarian è stato trovato e studiato grazie all’aiuto del telescopio Hubble e gli scienziati pensano, dall’analisi effettuata sui dati raccolti, che questo tipo di sistema binario sia più diffuso di ciò che si pensi. É l‘immensa mole di energia generata che renderebbe il nucleo così visibile: ricordiamo che la stessa è paragonabile a quella emessa da miliardi di stelle.

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