Surriscaldamento globale, perché 2°C sono importanti

I cambiamenti che potrebbero avvenire minerebbero la sopravvivenza dell'uomo.

di Valentina Cervelli 9 Dicembre 2015 10:18

Parlando di surriscaldamento globale i vari interlocutori chiamano tutti in casa i 2°C in più che non devono essere superati. Perché sono così importanti per il nostro pianeta? La risposta a questa domanda è molto semplice ed al contempo spaventosa.

I 2°C infatti sono il limite massimo dell’aumento di temperatura del nostro pianeta che la popolazione può sopportare senza che le dinamiche che gestiscono la sua vita cambino. La Terra è “organizzata” secondo un ecosistema ben preciso. Un innalzamento delle temperature maggiore di 2°C porterebbe ad alluvioni, siccità, innalzamento dei livelli del mare e ondate di calore ancora più gravi di quelle registrate negli ultimi anni. L’intero equilibrio sul quale è fondata la vita verrebbe a mancare.

Purtroppo da molte persone viene considerato quasi un valore arbitrario perché non esistono precedenti. In realtà, l’economista di Yale William Nordhaus che per primo ha eseguito tale previsione, se guardiamo indietro al comportamento del clima negli ultimi anni non deve essersi allontanato troppo dalla realtà dei fatti. Molti scienziati fortunatamente pensano addirittura che si tratti di un calcolo per eccesso e che sia necessario bloccare la parabola discendente che si sta percorrendo molto prima del raggiungimento dei 2°C se già con innalzamento di 0,8 °C il pianeta non sembra stia reagendo benissimo.

Dal 1880 (anno zero nel quale si è iniziato a misurare la temperatura media della terra) ad ora la Terra è stata soggetta all’effetto della seconda rivoluzione industriale dell’uomo ed alla crescita di emissioni di Co2 nell’atmosfera: onde evitare il collasso, gli Stati devono impegnarsi ad inquinare di meno.

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